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mercoledì 15 ottobre 2008
Artigianato in crisi, nel primo semestre 2008 è profondo rosso
228 imprese artigiane in meno nel primo semestre del 2008 rispetto alla stessa data del 2007. E' il bollettino di guerra delineato dall'analisi di iscrizioni e cancellazioni delle aziende artigiane effettuata dal Centro studi della Cna abruzzese, che descrive un vero e proprio crollo verticale nel saldo tra iscrizioni e cancellazioni nelle quattro Camere di commercio abruzzesi. Un quadro allarmante che non risparmia nessuno dei settori produttivi, aggravato ulteriormente, dai primi dati in possesso della Cna abruzzese, dalla stretta creditizia che opprime le piccole imprese. Il tutto alla vigilia della discussione che il Consiglio regionale terrà sulla legge di riforma dell'artigianato, richiesta a gran voce delle principali sigle del settore, ma a forte rischio di "insabbiamento" in questo ultimo scorcio della legislatura a causa dei veti sollevati da alcune forze politiche.

Secondo la ricerca condotta da Aldo Ronci, nei primi 6 mesi del 2008 le iscrizioni all'Albo dell'artigianato sono state complessivamente 1.786, contro 2.014 cancellazioni, per un saldo negativo di 228 imprese: una cifra che porta a fissare, nello stesso periodo, in 36.296 il numero delle imprese artigiane presenti in Abruzzo. Si tratta della peggiore performance dal 2000 ad oggi: negli anni precedenti, infatti, il primo semestre si era chiuso sistematicamente con il segno "+" (2001 a parte). Tra i settori produttivi, i risultati più negativi vengono fatti registrare da tessile e abbigliamento (con un saldo di -12), alimentari (-12), legno (-16), metalmeccanica (-24), manutenzione e riparazione dei veicoli (-50), riparazione di beni personali (-56), trasporti (-64).

Con il saldo positivo, solo i servizi alla persona (+8) e le costruzioni (+32); un settore, quest'ultimo, che tuttavia frena in modo vistoso rispetto all'anno precedente (allora la crescita era stata di ben 286 unità) e la cui stagnazione determina in definitiva il crollo dell'intero comparto della piccola impresa. Quanto alla forma societaria, sono soprattutto le imprese individuali a pagare il dazio della crisi: nei primi sei mesi del 2008 sono infatti diminuite di ben 312 unità rispetto all'anno prima, con una crescita contenuta delle società in nome collettivo (+20) e delle società a responsabilità limitata (+64). Tra le province, secca la flessione registrata nell'Aquilano (-81 aziende) e in provincia di Teramo (-80) con cali più contenuti a Chieti (-43) e Pescara (-24). In questo quadro, secondo la Cna, diventa urgente l'approvazione, da parte del Consiglio regionale, del nuovo testo di legge di riforma dell'artigianato.

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